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FashionBank 25 Gennaio 2019 0 Comments

Nota a cura di CONFINDUSTRIA MODA – Centro Studi SMI (Sita Ricerca)

Il bilancio preconsuntivo del 2018

Secondo le stime preliminari effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda per SMI, nel 2018 la moda junior (accezione questa che comprende l’abbigliamento in maglia e tessuto per ragazzi/e di età tra 0-14 anni, intimo ed accessori inclusi) assisterebbe ad una prosecuzione del trend positivo del giro d’affari. Anche se su ritmi più affievoliti rispetto a quelli sperimentati nel corso del 2017, il turnover settoriale dovrebbe infatti sperimentare un aumento pari al +2,3%, portandosi così al di sopra dei 2,9 miliardi di euro.

Con riferimento al valore della produzione (variabile che, si ricorda, tenta di quantificare l’attività produttiva svolta in Italia, al netto della commercializzazione di prodotti importati) si prevede una variazione di segno positivo, stimata nell’ordine del +0,8%.

Guardando alle performance oltreconfine, per la moda junior si stima una crescita media annua delle vendite estere corrispondente al +6,5% su base annua. L’export dovrebbe, pertanto, concorrere al 40,1% del turnover settoriale, guadagnando così oltre un punto percentuale rispetto al 2017.

Con riferimento all’import, il comparto dovrebbe sperimentare una lieve accelerazione rispetto al 2017, facendo registrare così una crescita stimata al +0,9% su base annua. La dinamica prevista per i flussi commerciali in entrata e in uscita dall’Italia determinerebbe un miglioramento del deficit commerciale di comparto, da -685 milioni di euro del 2017 a -629 del 2018, guadagnando pertanto 56 milioni di euro.

I principali risultati dell’Autunno/Inverno 2017-2018 sul mercato italiano

Sotto il profilo demografico, il mercato italiano dell’abbigliamento Junior, al 1° gennaio 2018, si componeva di 8.080.176 individui di età compresa tra 0 e 14 anni. Il 51,5% era rappresentato da popolazione maschile. Da gennaio ad agosto 2018, sulla base delle (pur provvisorie) rilevazioni ISTAT ad oggi disponibili, le iscrizioni in anagrafe per nascita sono state pari a 290.270 con un decremento di 9.416 individui rispetto ai primi otto mesi del 2017 (-3,1%). Similmente a quanto registrato per la fascia 0-14 anni, i neonati maschi rappresentano il 51,5% del totale.

Ciò premesso, se si focalizza l’attenzione sul consumo di moda junior in Italia, i dati più aggiornati relativi al sell-out invernale si riferiscono alla stagione Autunno/Inverno 2017-18. Secondo le rilevazioni effettuate da Sita Ricerca per conto di SMI, nell’A/I 2017-18 il complesso dei prodotti di Tessile-Abbigliamento ha sperimentato un decremento del sell-out pari al -2,4% in termini di spesa corrente, accompagnato da un calo del -1,3% a volume. In detto contesto, la moda junior ha registrato un risultato negativo, ma tuttavia migliore rispetto alla media del Tessila-Abbigliamento, archiviando un calo del -1,3% a valore e del -1,0 a volume. La stagione in esame presenta comunque alcune differenze tra i diversi segmenti. Il segmento “bambino” contiene la flessione al -1,0%, mentre il segmento “bambina” (che copre il 47,2% del sell-out di comparto) chiude con una variazione peggiore, pari al -1,8%. Il “neonato”, invece, si conferma tutto sommato stabile, pur con lieve segno negativo (-0,2%).

Allo stesso tempo, in termini di quantità, il “bambino” frena al -0,2%, la “bambina” cede, invece, il -1,6%, mentre il “neonato” cala del -0,8% sperimentando quindi un lieve aumento dei prezzi medi. Analizzando il panorama distributivo, lo Junior vede confermata la leadership delle catene, forti di una quota pari al 49,1% del mercato; nel periodo monitorato, tuttavia, il sell-out intermediato frena al -0,4%. Tale dato media l’arretramento del segmento “bambino” da un lato e la crescita del segmento “bambina” dall’altro (rispettivamente pari al -4,3% e al +2,6%). Il “neonato” archivia, invece, una variazione del -0,3%.

La GDO, grazie ad un incremento pari al +1,2%, supera l’incidenza del 30,0% del mercato; poco meno della metà (14,6%) è detenuta dai Grandi Magazzini, che tuttavia non vanno oltre al +0,2% nell’A/I 2017-18. Specularmente a quanto rilevato per le catene, la GDO assiste ad un aumento a doppia cifra del segmento “bambino” (+11,2%), e, viceversa, ad una contrazione nel caso del segmento “bambina” (-7,1%); il “neonato” cresce, infine, del +6,6%.

Il dettaglio indipendente, la cui quota è scesa all’11,7% del sell-out di comparto (si ricordi pari, invece, al 25,2% nell’A/I 2011-12), si mantiene riflessivo e mostra una perdita pari al -7,6%. Nel caso di tale format, una flessione double-digit (-11,5%) interessa il segmento “bambino”, mentre il segmento “bambina” perde il -4,9%; il segmento “neonato” sperimenta, invece, una contrazione delle vendite del -1,4%.

FONTE CONFINDUSTRIA MODA SU DATI DI SITA RICERCA PARNER DI FASHION BANK.

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