La non obbligatorietà dell’elevazione e gli effetti sulla valutazione del cliente.
Rimasto in sordina, nel 2012, è stato siglato un accordo tra i principali istituti di credito italiani , con il benestare della Banca d’Italia, finalizzato ad eliminare le procedure di protesto per gli assegni bancari.
Ma quali sono i presupposti ed i fondamenti giuridici che sottendono una tale possibilità? Sostanzialmente, non essendo più necessario fornire i presupposti legali per poter esercitare l’azione di regresso, venuta a mancare la categoria dei “giranti” a causa del fatto che le banche consegnano ai loro correntisti quasi esclusivamente carnet con moduli su cui è apposta la clausola di non trasferibilità, le banche non sono obbligate a procedere al protesto dell’assegno andato insoluto.
L’assegno non trasferibile anche se non protestato vale lo stesso come titolo esecutivo, quindi molti creditori agiscono in via esecutiva senza elevare il protesto, evitando i costi. Il problema è che un altro creditore rimane all’oscuro che il cliente non protestato, ha già mandato impagati assegni o cambiali. Fashion Bank, conscia del problema, è in grado di prevenire ipotesi di mancato pagamento, interpretando altri segnali di crisi e conoscendo le precedenti segnalazioni di sinistri provenienti dai propri clienti.
Infatti il servizio FRM-Fashion Risk Monitoring, che monitora il rischio del portafoglio clienti e previene le insolvenze, è collegato all’assistenza Legale degli Avvocati interni di Fashion Bank. Le informazioni sui ritardi di pagamento, sui mancati pagamenti provenienti dai nostri clienti, vengono prontamente comunicate dai Legali agli Analisti di Fashion Bank, i quali ne tengono conto nella valutazione del rischio.
La non obbligatorietà dell’elevazione e gli effetti sulla valutazione del cliente.
Rimasto in sordina, nel 2012, è stato siglato un accordo tra i principali istituti di credito italiani , con il benestare della Banca d’Italia, finalizzato ad eliminare le procedure di protesto per gli assegni bancari.
Ma quali sono i presupposti ed i fondamenti giuridici che sottendono una tale possibilità? Sostanzialmente, non essendo più necessario fornire i presupposti legali per poter esercitare l’azione di regresso, venuta a mancare la categoria dei “giranti” a causa del fatto che le banche consegnano ai loro correntisti quasi esclusivamente carnet con moduli su cui è apposta la clausola di non trasferibilità, le banche non sono obbligate a procedere al protesto dell’assegno andato insoluto.
L’assegno non trasferibile anche se non protestato vale lo stesso come titolo esecutivo, quindi molti creditori agiscono in via esecutiva senza elevare il protesto, evitando i costi. Il problema è che un altro creditore rimane all’oscuro che il cliente non protestato, ha già mandato impagati assegni o cambiali. Fashion Bank, conscia del problema, è in grado di prevenire ipotesi di mancato pagamento, interpretando altri segnali di crisi e conoscendo le precedenti segnalazioni di sinistri provenienti dai propri clienti.
Infatti il servizio FRM-Fashion Risk Monitoring, che monitora il rischio del portafoglio clienti e previene le insolvenze, è collegato all’assistenza Legale degli Avvocati interni di Fashion Bank. Le informazioni sui ritardi di pagamento, sui mancati pagamenti provenienti dai nostri clienti, vengono prontamente comunicate dai Legali agli Analisti di Fashion Bank, i quali ne tengono conto nella valutazione del rischio.
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