La moda italiana a fine 2022 supererà i livelli pre Covid: toccherà quota 92 miliardi di euro di ricavi, in salita del 10,5% sul 2021 e del 2,5% sul 2019. Merito, soprattutto, all’export, che supererà i 75,4 miliardi di euro (+11% sul 2021) contro i 71,5 miliardi del 2019. Tra i mercati di destinazione più dinamici del 2021 ci sono Cina (+42,1%), Stati Uniti (+39,7%) e Francia (+22%). Il quadro di ripresa è confermato dai Fashion economic trends di Camera Nazionale della Moda Italiana.
L’avvio del 2022, infatti, è stato molto promettente: nel primo bimestre, rispetto allo stesso periodo 2021, il fatturato è salito del 25% e l’export ha messo a segno un +23 per cento. Poi con la guerra Russo-Ucraina l’export verso Mosca ne ha subito risentito: a marzo 2022 è calato del 50% rispetto allo stesso mese 2021.
Il conflitto è solo uno dei problemi che la moda si trova a dover affrontare, tra effetti diretti (come la chiusura dei negozi) e indiretti, tra cui l’aumento esponenziale dei costi energetici che a loro volta pesano su quelli di produzione.
La moda uomo torna in presenza
Intanto la moda uomo torna in presenza. Il presidente di Pitti Immagine Uomo Claudio Marenzi lancia un evento che risente della situazione politica mondiale ma che rispetto all’appuntamento di gennaio, a oggi, ha cinquanta espositori in più— 640 invece di 590, certo non in numeri pre-Covid che superavano le mille presenze — ed è di più largo respiro.
Moda in ripresa grazie sopratutto all’export
La moda italiana a fine 2022 supererà i livelli pre Covid: toccherà quota 92 miliardi di euro di ricavi, in salita del 10,5% sul 2021 e del 2,5% sul 2019. Merito, soprattutto, all’export, che supererà i 75,4 miliardi di euro (+11% sul 2021) contro i 71,5 miliardi del 2019. Tra i mercati di destinazione più dinamici del 2021 ci sono Cina (+42,1%), Stati Uniti (+39,7%) e Francia (+22%). Il quadro di ripresa è confermato dai Fashion economic trends di Camera Nazionale della Moda Italiana.
L’avvio del 2022, infatti, è stato molto promettente: nel primo bimestre, rispetto allo stesso periodo 2021, il fatturato è salito del 25% e l’export ha messo a segno un +23 per cento. Poi con la guerra Russo-Ucraina l’export verso Mosca ne ha subito risentito: a marzo 2022 è calato del 50% rispetto allo stesso mese 2021.
Il conflitto è solo uno dei problemi che la moda si trova a dover affrontare, tra effetti diretti (come la chiusura dei negozi) e indiretti, tra cui l’aumento esponenziale dei costi energetici che a loro volta pesano su quelli di produzione.
La moda uomo torna in presenza
Intanto la moda uomo torna in presenza. Il presidente di Pitti Immagine Uomo Claudio Marenzi lancia un evento che risente della situazione politica mondiale ma che rispetto all’appuntamento di gennaio, a oggi, ha cinquanta espositori in più— 640 invece di 590, certo non in numeri pre-Covid che superavano le mille presenze — ed è di più largo respiro.
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