FASHION BANK E LA BUSINESS INTELLIGENCE - FashionBank

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Dettagliando. La business intelligence applicata alla moda è il titolo di un convegno organizzato a Milano da Fashion Bank, società specializzata nell’analisi e nel monitoraggio del rischio finanziario nella distribuzione moda. Una realtà che vanta una banca dati quarantennale allargata a tutti i segmenti del fashion, composta da 120mila punti vendita in Italia e 4 milioni all’estero, oltre a un archivio di 3mila produttori, associati a circa 10mila marchi.

In primo piano le testimonianze di Roberto Ragnini e Francesco Pagliarecci (rispettivamente founder e cio di Fashion Bank), Marc Sondermann (direttore e ceo di Fashion magazine), Danilo Scarponi (docente di Business Intelligence all’Università Politecnica delle Marche, che ha collaborato con Fashion Bank negli ultimi quattro anni), Fabio Savelli (ceo e founder di Sita Ricerca, uno dei partner di Fashion Bank), Paolo D’Andrea (credit counselor) e Patrizia Mandrioli (credit manager di Twinset Milano).

Partendo dal fatto che «i multimarca rappresentano tuttora un tassello vitale per l’intero sistema del made in Italy, con ricavi totali per circa 15 miliardi di euro», come ha ricordato Sondermann, occorre saper gestire al meglio le attività commerciali legate al wholesale «e saperne valutare il rischio finanziario, su cui influisce anche un valore intangibile quale il fattore umano», ha sottolineato Scarponi.

«In Italia – ha precisato Ragnini – i maggiori canali di vendita nella moda sono i monomarca e le insegne in franchising (il 45%) e i multibrand (il 33%): su questo 78% abbiamo focalizzato un’analisi sistematica e un costante monitoraggio».

Fiore all’occhiello di Fashion Bank è Fashion Map, nuovo strumento per il controllo, la razionalizzazione e lo sviluppo della rete distributiva. «Un servizio di geo-marketing – ha precisato Savelli – che definisce il reale posizionamento di un marchio sul territorio, sondando il parco clienti». Tra le aziende che usano Fashion Map c’è Betty Blue-Elisabetta Franchi, mentre Patrizia Mandrioli di Twinset Milano si è soffermata su Fashion Risk Monitoring (Frm), un altro tool di Fashion Bank che monitora il credito e il rischio, in favore dello sviluppo commerciale.

Frm sta lanciando un portale, «in grado di accertare l’affidabilità finanziaria della clientela, prevenire le insolvenze – ha aggiunto Pagliarecci – e tenere sotto controllo il rischio del portafoglio clienti in Italia e nel mondo». «Solo le informazioni corrette – ha sintetizzato Paolo D’Andrea – consentono di predire gli scenari e reagire adeguatamente». (a.b.)

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