Milano moda donna, che è andata in scena dal 19 al 25 febbraio, ha proposto 173 collezioni tra grandi marchi e giovani talenti. Come detto sono stati 60 i fashion show in calendario, comprese le sfilate doppie di Armani ed Emporio Armani. Ben 10 le sfilate co-ed, ossia donna e uomo, presenti in calendario: Antonio Marras, Atsushi Nakashima, Bottega Veneta, Byblos, Gcds, Giorgio Armani, Missoni, Moncler, Roberto Cavalli e Salvatore Ferragamo.
A pesare negativamente sull’andamento del sistema moda Italia, che esporta tanto, la Brexit, i dazi e la congiuntura internazionale. “Ma è un settore molto vitale che incide sul valore aggiunto dell’industria italiana del 12 per cento e impiega 700mila persone”, ha detto in apertura di fashion week , Carlo Capasa, presidente di Camera nazionale della moda italiana. Comunque, ha aggiunto Capasa, “è un’industria che ha un indotto pazzesco. A Milano solo l’indotto della fashion week, nel 2018, è ammontato a oltre 160 milioni di euro”. “Numeri alla mano, ha proseguito Capasa, dal +2,8 per cento stimato per il 2018, i primi sei mesi dell’anno “presentano una crescita modesta, con un tasso intorno all’1 per cento”.
L’artigianalità, soprattutto se accompagnata all’innovazione, sembra piacere ai buyer stranieri che sono approdati a Milano per le passerelle e per i saloni. Numeri alla mano, infatti, TheOneMilano, kermesse che è andata in scena a Fieramilanocity, ha raggiunto gli 11mila visitatori di cui il 64 per cento esteri, in lieve aumento rispetto all’edizione di febbraio 2018.
Sul fronte internazionale, rispetto alla passata edizione, l’Europa è andata bene con in testa la Grecia (+18 per cento) a seguire la Germania (+17 per cento) e la Spagna (+16 per cento). La Corea del Sud ha registrato un +22 per cento e l’Ucraina un +7 per cento. I visitatori dagli Usa hanno registrato un +21 per cento. Stabile, invece, la Russia, storico mercato di riferimento. Calo a doppia cifra dalla Francia con un -16 per cento e dalla Cina con una caduta pari a 30 per cento. Il mercato interno invece continua a soffrire, infatti non emergono dati di ripresa.
Visitatori in aumento anche per White Milano. La kermesse di zona Tortona ha registrato la presenta di 25.256 tra buyer e operatori del settore, a +4,8 per cento rispetto alla stessa edizione dello scorso anno. Nel dettaglio i buyer hanno segnato un + 2,3 per cento, con l’estero che è salito del +6,8 per cento e l’italia in crescita di +1,4 per cento 4,8%, a parità di edizione. Il salone, patrocinato dal Comune di Milano, ha puntato su sostenibilità e nuove aree. Come hanno fatto sapere gli organizzatori hanno visitato la fiera buyer internazionali del calibro di Printemps e Spree, dalla Francia; H.Lorenzo, Elisa B. e The Voyager, dagli Usa; The Outnet.com e Studio 120 dalla Gran Bretagna; Andrews dal Canada e Onward dal Giappone. Uno degli asset più innovativi di White è stato Give a Foku-s, hub sostenibile realizzato in partnership con Confartigianato Imprese: di fatto, un’esperienza nel mondo della sostenibilità che si colloca nella cornice del più ampio progetto di valorizzazione del salone.
La tredicesima edizione di Super, salone di prêt-à-porter e accessori organizzato a Milano da Pitti Immagine, ha registrato 5.700 compratori (+21 per cento rispetto a un anno fa), con performance buone da Giappone, Francia, Germania, Svizzera, Stati Uniti e Cina che hanno visto le nuove collezioni di 108 marchi per l’autunno-inverno 2019-2020.
I buyer internazionali hanno superato le 1.100 presenze complessive, a rappresentare circa il 20 per cento del totale, con più di 50 paesi di provenienza.
Milano moda donna, che è andata in scena dal 19 al 25 febbraio, ha proposto 173 collezioni tra grandi marchi e giovani talenti. Come detto sono stati 60 i fashion show in calendario, comprese le sfilate doppie di Armani ed Emporio Armani. Ben 10 le sfilate co-ed, ossia donna e uomo, presenti in calendario: Antonio Marras, Atsushi Nakashima, Bottega Veneta, Byblos, Gcds, Giorgio Armani, Missoni, Moncler, Roberto Cavalli e Salvatore Ferragamo.
A pesare negativamente sull’andamento del sistema moda Italia, che esporta tanto, la Brexit, i dazi e la congiuntura internazionale. “Ma è un settore molto vitale che incide sul valore aggiunto dell’industria italiana del 12 per cento e impiega 700mila persone”, ha detto in apertura di fashion week , Carlo Capasa, presidente di Camera nazionale della moda italiana. Comunque, ha aggiunto Capasa, “è un’industria che ha un indotto pazzesco. A Milano solo l’indotto della fashion week, nel 2018, è ammontato a oltre 160 milioni di euro”. “Numeri alla mano, ha proseguito Capasa, dal +2,8 per cento stimato per il 2018, i primi sei mesi dell’anno “presentano una crescita modesta, con un tasso intorno all’1 per cento”.
L’artigianalità, soprattutto se accompagnata all’innovazione, sembra piacere ai buyer stranieri che sono approdati a Milano per le passerelle e per i saloni. Numeri alla mano, infatti, TheOneMilano, kermesse che è andata in scena a Fieramilanocity, ha raggiunto gli 11mila visitatori di cui il 64 per cento esteri, in lieve aumento rispetto all’edizione di febbraio 2018.
Sul fronte internazionale, rispetto alla passata edizione, l’Europa è andata bene con in testa la Grecia (+18 per cento) a seguire la Germania (+17 per cento) e la Spagna (+16 per cento). La Corea del Sud ha registrato un +22 per cento e l’Ucraina un +7 per cento. I visitatori dagli Usa hanno registrato un +21 per cento. Stabile, invece, la Russia, storico mercato di riferimento. Calo a doppia cifra dalla Francia con un -16 per cento e dalla Cina con una caduta pari a 30 per cento. Il mercato interno invece continua a soffrire, infatti non emergono dati di ripresa.
Visitatori in aumento anche per White Milano. La kermesse di zona Tortona ha registrato la presenta di 25.256 tra buyer e operatori del settore, a +4,8 per cento rispetto alla stessa edizione dello scorso anno. Nel dettaglio i buyer hanno segnato un + 2,3 per cento, con l’estero che è salito del +6,8 per cento e l’italia in crescita di +1,4 per cento 4,8%, a parità di edizione. Il salone, patrocinato dal Comune di Milano, ha puntato su sostenibilità e nuove aree. Come hanno fatto sapere gli organizzatori hanno visitato la fiera buyer internazionali del calibro di Printemps e Spree, dalla Francia; H.Lorenzo, Elisa B. e The Voyager, dagli Usa; The Outnet.com e Studio 120 dalla Gran Bretagna; Andrews dal Canada e Onward dal Giappone. Uno degli asset più innovativi di White è stato Give a Foku-s, hub sostenibile realizzato in partnership con Confartigianato Imprese: di fatto, un’esperienza nel mondo della sostenibilità che si colloca nella cornice del più ampio progetto di valorizzazione del salone.
La tredicesima edizione di Super, salone di prêt-à-porter e accessori organizzato a Milano da Pitti Immagine, ha registrato 5.700 compratori (+21 per cento rispetto a un anno fa), con performance buone da Giappone, Francia, Germania, Svizzera, Stati Uniti e Cina che hanno visto le nuove collezioni di 108 marchi per l’autunno-inverno 2019-2020.
I buyer internazionali hanno superato le 1.100 presenze complessive, a rappresentare circa il 20 per cento del totale, con più di 50 paesi di provenienza.
Fonte Fashion United
Newsletter
Latest Posts
FASHION BANK PER LE AZIENDE DELLA MODA
23 Gennaio 2024DSO, DPO, E TEMPI DI PAGAMENTO NEL
19 Ottobre 2023FASHION BANK E ACMI
13 Aprile 2023Categorie
Archivi